venerdì 9 novembre 2012

Giovedì

LAVORO




"Un caffè con panna, grazie".
"Purtroppo la macchina della panna non funziona, signora, mi dispiace".
"E quindi?!"
Silenzio. 
Segue uno scambio di sguardi, indignata lei perplessa io. Forse ho sentito male. Forse non mi sono spiegata.
"... non ho ancora imparato a fabbricare la panna a mani nude, signora", cercando di non assumere il tono di un adulto che parla con un marmocchio.
"Ah. Sì, giusto". 
La mia giornata lavorativa è appena iniziata e già mi tocca ragionare con una decerebrata. C'è da dire che quando si passano dalle 8 alle 10barra12 ore dietro un bancone, a certe follie si diventa immuni. Per dire: una volta, lavoravo in un McDonald's di Londra, un distinto signore in giacca e cravatta chiese un cocktail di english cappuccino (acqua marrone e latte insipido) e Coca Cola. Giuro. Ho controllato: se l'è scolato tutto, fino all'ultima goccia.
Roba da pazzi.
Oggi lavoro con la Rossa, la mia collega preferita, che ha la camicia più stropicciata della mia. Ottimo: la consapevolezza che il capo non cazzierà solo me è estremamente confortante.
Mangio un cornetto integrale.
La dieta, sì.
Una cliente vuole un caffè macchiato bollente senza schiuma in tazza fredda con cannella in polvere.
Quello che mi chiedo io è come cazzo ci sia arrivata, al caffè macchiato bollente senza schiuma in tazza fredda con cannella in polvere.
Il marito della cliente, un semplice cappuccio.
Cioè: come le è venuto in mente, la prima volta che le è venuto in mente? Oppure: chi è il malato che gliel'ha fatto assaggiare? Ma soprattutto: a cosa serve la tazza fredda? Aggiungo il caffè macchiato bollente senza schiuma in tazza fredda con cannella in polvere alle cose da degustare prima o poi nella vita, in pole position tra le formiche al cioccolato e pane mortadella e Nutella - visto mangiare da una bambina cui facevo da baby sitter.
Entra il sosia bianco di Obama. Viene qui tutte le mattine e prende sempre le stesse cose.
La Rossa mi chiede se non sia il caso di fargli i complimenti per la rielezione, ma stabiliamo che non è una buona idea.
Entra il Fico: corsa folle per andarlo a servire. Vinco io. La regola è che chi primo arriva se lo aggiudica, anche se nessuna, a quanto pare, è ancora riuscita a infilarsi nelle sue mutande. E' solo una questione di tempo, dico alla Rossa, e poi le ricordo che è fidanzata. 
Entra la Vecchia: trecento kg di antipatia e cafoneria concentrati in centosessanta centimetri di altezza. Oggi è vestita interamente di bianco, con il penoso risultato di somigliare a un'enorme meringa con panna. Sfortuna vuole che sia anche la proprietaria di questo posto, perciò soffoco le risate e la saluto educatamente.
Non se la beve. 
"Devi essere più sobria, Vanessa!!!", abbaia. Il pavimento trema.
"Non capisco a cosa si riferisce, Signora", rispondo con estrema cortesia. 
"Smetti di fare la gallina con gli uomini, CAPITO?!"
Scopare ha anche effetti taumaturgici, sa?
Adotto la tecnica della sincerità assoluta: "Somiglia vagamente a Brad Pitt, Signora". 
Non funziona, e dieci minuti dopo sto pulendo il bagno.
Se da vecchia diventerò così, vi prego: abbattetemi.

CASA




Io: "Ho detto ad Alex che sono fidanzata con Spike".
Sorella: "Hai fatto bene".
Nonna si materializza improvvisamente, ed interviene: "Spike è il pugile?"
Io: "No, quello è Tyler".
Nonna: "Allora è il ciclista?"
Io: "No, quello è Alex".
Nonna: "Allora è il romano?"
Io: "No, quello è Matthew".
Nonna: "Sei la ragazza più promiscua che abbia mai conosciuto", e se ne va.
Pausa di riflessione.
Io: "Dici che era un modo carino per darmi della puttana?"
Sorella: "Direi proprio di sì".

SCASSACAZZO




Sono nella vasca da bagno, rilassatissima, e il cellulare squilla. Ora: cosa me lo sono portata a fare il cellulare in bagno? Semplice: ho talmente tante ore di sonno arretrate che appena poggio il culo da qualche parte mi addormento, perciò necessito di una sveglia sempre a portata di mano. Però ora la sveglia squilla, e non è la sveglia ma è una telefonata. 
"Che c'è?", impasto.
"Ciao!"
Oh.
Merda.
Mi maledico per non aver controllato chi fosse prima di rispondere.
E' Alex il ciclista, e vuole sicuramente chiedermi di uscire.
"Ciao", incerta.
"Come stai?"
"Cosa vuoi?", dura. A volte riesco ad essere proprio antipatica.
"Sapere come stai... "
"Ma non dire stronzate."
Alex è un cliente del bar, e qualche settimana fa ho ceduto alle sue avances.
Me ne sono pentita amaramente, e questo perché.
"Sempre estremamente dolce eh, mi raccomando".
"Le fidanzate sono dolci. E io non sono una fidanzata".
Questo perché, prima di ritrovarci avvinghiati nei sedili posteriori della sua macchina, mi ha rincoglionito di raccomandazioni sul fatto che, in quanto impegnato da due anni con una ragazza, cercava solo sesso senza coinvolgimenti sentimentali e dolorosi strascichi da amanti-innamorati.
Sfondi una porta aperta, risposi almeno un milione di volte, ma continuava ad insistere.
Forse pensava che fossi sorda.
O idiota.
Fatto sta che il giorno dopo fu lui a telefonarmi, chiedendo di vederci la sera stessa.
No, risposi. Ho altro da fare.
Così il giorno dopo mi chiamò di nuovo, chiedendo di vederci la sera stessa.
E' sabato, risposi. Esco con gli amici.
Così il giorno dopo chiamò un'altra volta ancora, e io persi la pazienza.
"Sono stato troppo bene con te. Ho voglia di vederti".
"Ma non doveva essere una botta e via?"
"Sì, ma credo di essermi affezionato".
Ohmmioddio.
Codice rosso, quest'uomo non si comporta da uomo. Rabbrividisco.
"Sei un idiota".
E poi è un cliente del bar. Lavora nel negozio accanto. Ciò significa che lo vedo dalle tre alle cinque volte al giorno. Ciò significa che dalle tre alle cinque volte al giorno mi sento porre il quesito su cosa farò la sera corrente, il che mi manda in bestia.
"Hai staccato il cervello, Alex, altrimenti non me lo spiego", dico al telefono.
E' ovvio che non ha creduto alla balla su io e Spike fidanzati. Spike è il mio trombamico di fiducia, e in effetti non ce lo vedo proprio a farmi da consorte.
"Ti prego di riattivare le sinapsi, scopare la tua ragazza e cancellare il mio numero", dico, e poi riattacco. 
Ma dove diavolo sono finiti gli uomini di una volta, quelli che ti trombano senza neanche ricordare il tuo nome???

SESSO




"Oggi hai un sapore dolce", mi informa Spike.
Alza gli occhi dalla mia fica e mi guarda in faccia. Sorride: ha le labbra lucide dei miei umori.
"Mmmh, fammi assaggiare".
Si sposta in su e mi bacia: è vero, so di dolce. Dev'essere il cornetto di stamattina (l'ho pensato veramente, dimostrazione che qualcosa nella mia testa non funziona sul serio).
Spike ama leccarmi. Leccarmi e guardarmi. Credo che nessuno al mondo conosca tanto a fondo la mia fica come la conosce lui, me inclusa. E io ho passato ore e ore in bagno a gambe larghe, ad osservarmi là in mezzo con uno specchietto portatile. Curiosità scientifica. Bisogna pur sapere come diavolo siamo fatte dove il sole non batte, perdio.
"Ho detto ad Alex che siamo fidanzati".
"Alex è il pugile?"
No. Ciclista.
Riassumo la situazione mentre con mani ferme mi fa voltare di schiena sistemandomi a pecorina. Mi azzitto solo quando sento il suo cazzo farsi largo dentro di me, e allora non mi sembra più il caso di parlare di un altro.
Spike è uno studente di Beni Culturali e fotte come un pornodivo. 
La finestra è aperta, mi chiedo come mai. Dev'essere per questo che ho i piedi congelati. Poi mi viene in mente che la finestra del palazzo di fronte è a meno di un metro dalla nostra, e quindi probabilmente i vicini di Spike stanno sentendo tutto il nostro concerto di sospiri e gemiti. Mi chiedo se magari non si stiano eccitando. Magari stanotte faranno faville, e sarà tutto merito nostro. 
Spike aumenta il ritmo, sta per venire. 
E' quasi un'ora che mi spupazza a suo piacimento, direi che sia anche ora. 
Generalmente amo più per le sveltine che il sesso epico. Cinque minuti in un bagno pubblico versus due ore in un comodo letto: io voto per la prima. Specialmente se dietro la porta del cesso ci sono due o tre persone in trepida attesa, e che magari hanno anche una vaga idea del perché sono costretti a trattenere la pipì.
Spike si tira fuori e mi sborra su sedere e schiena. Non è mai voluto venirmi dentro, nonostante la pillola che prendo religiosamente da qualcosa tipo sette anni. Diffidente per natura. Mi piace.
Mi pulisce con un fazzoletto e ci stendiamo vicini vicini, sfiancati. Sigaretta post-coito: una delizia. 
Stanotte decido di tornare a casa: ho bisogno del mio letto e dei miei cani, unici veri amori della mia vita. Loro, e la mia piastra.
Buonanotte, Spike.



9 commenti:

  1. seppure la parte sessuale sia decisamente bel scritta e eccitante il resoconto del bar è di gran lunga il mio preferito :)
    sarebbe da sedersi in un angolo per un giorno e osservare (e ridere)

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  2. ecco perché bukowsky non ce ne usciva mai.... e noi abbiamo creduto che fosse per il J&B...

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  3. Bukowsky aveva capito tutto :)
    Caspita, mi piacerebbe avere un cliente come lui...

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  4. la gente da' il meglio di sé quando ha fame, ne so qualcosa! =)

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  5. Miele - (Milo Manara) ..... non credo mangiasse cornetti ;)

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  6. Però è indiscutibile che mangiare un cornetto alla mattina abbia effetti benefici sull'umore.

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    1. Sicuramente..... almeno credo.....forse....boh :p

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    2. Sì.
      E' scienza, caro Marco.
      Specialmente se il cornetto è al cioccolato.
      In barba alla dieta, yeah!

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